Esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per banda responsabile di assalti ai bancomat

Esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per banda responsabile di assalti ai bancomat.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso, coordinati dalla Procura di Larino, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Larino.

Il provvedimento ha portato all’arresto di quattro pregiudicati e al deferimento di altri tre soggetti, ritenuti parte di un’associazione criminale specializzata in assalti a sportelli bancomat, con base operativa nel Foggiano e attiva in più regioni del Sud Italia.

L’indagine, sviluppata dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Larino, è iniziata nell’aprile 2024 dopo un assalto a San Martino in Pensilis (CB).

Da quel punto gli investigatori hanno ricostruito l’intera organizzazione, caratterizzata da una struttura interna ben definita e dalla presenza di soggetti con competenze specifiche nella manipolazione di esplosivi, incaricati della produzione delle cosiddette marmotte utilizzate per far esplodere gli sportelli.

Il modus operandi, sempre ripetuto, prevedeva:

  • spostamenti dal territorio pugliese verso gli istituti di credito individuati;

  • utilizzo di auto di grossa cilindrata, tutte di provenienza furtiva, “bonificate” per eludere eventuali indagini;

  • rapido cambio dei veicoli una volta compromessi;

  • effettuazione di un prelievo fittizio allo sportello senza ritirare il contante per provocare il time-out del bancomat, così da ottenere più tempo per inserire l’esplosivo artigianale.

Grazie alle carte utilizzate nei prelievi e alle successive analisi, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’area di provenienza della banda e ad individuare uno dei veicoli impiegati.

Tra aprile e agosto 2024, secondo quanto ricostruito, il gruppo ha messo a segno dieci assalti in quattro regioni diverse (Molise, Puglia, Campania, Basilicata), riuscendo a portare a termine cinque colpi, per un bottino complessivo di circa 200.000 euro.

Durante alcune esplosioni, tre membri del gruppo sono rimasti feriti in maniera significativa.

Tutti i componenti del sodalizio risultano gravati da precedenti di polizia, alcuni anche di natura specifica, e diversi tra loro sono legati da vincoli familiari.

Le accuse contestate riguardano: associazione per delinquere aggravata dall’uso di esplosivifurti pluriaggravati ai danni di istituti di credito, e utilizzo dell’attrezzo artigianale esplosivo noto come “marmotta”.

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